Bologna, 8 febbraio 2013
Contrastare la crisi del settore edilizio e facilitarne la ripresa in sintonia con i provvedimenti inseriti nel Decreto Sviluppo. Questi i punti fondamentali dell’accordo siglato dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e da Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma, le banche del territorio del Gruppo Intesa Sanpaolo che operano in regione.
L’intesa è stata presentata a Bologna da Gabriele Buia, presidente dell’ANCE Emilia Romagna, e da Adriano Maestri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo, alla presenza di Giulio Capello, direttore di ANCE Emilia Romagna, Giuseppe Pallotta, direttore generale di Carisbo, Stefano Capacci, direttore generale di Cariromagna, e Carlo Berselli, direttore generale di Banca Monte Parma.
L’intento è quello di promuovere, dare attuazione e rendere operativo un importante strumento finanziario per il riavvio dell’attività edilizia sul territorio regionale emiliano-romagnolo, attività che risente fortemente dell’attuale fase di crisi economica.
L’accordo mette a disposizione delle imprese Anceun plafond di due miliardi di euro (a livello nazionale) per lo sviluppo di iniziative immobiliari con particolare attenzione alla valorizzazione e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Principale obiettivo dell’intesa è di agevolare le imprese di costruzioni nella gestione delle unità abitative invendute, nella gestione dell’indebitamento a breve termine, nel finanziamento di nuovi cantieri, nell’anticipo del circolante su opere eseguite per conto di terzi. L’accordo si propone inoltre di sostenere il settore su aspetti fondamentali come l’efficienza energetica, le reti d’impresa, la formazione, l’internazionalizzazione e l’innovazione.
“L’accordo con le banche del territorio del Gruppo Intesa Sanpaolo, rappresenta un grande risultato soprattutto perché in questo periodo di grave crisi per il settore edile, anche dovuto a carenza di credito, è importante garantire alle imprese sane il sostegno finanziario adeguato. – dichiara il presidente dell’Ance Emilia Romagna Gabriele Buia – L’intesa dimostra che con un lavoro congiunto fra banche e imprese si possono individuare strumenti finanziari che meglio rispondono alle esigenze dell’industria delle costruzioni per aiutarla ad uscire dalla crisi. Ripristinare il circuito del credito è un passo fondamentale per la ripresa del settore e del Paese.”
“Gli strumenti che Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma mettono a disposizione delle imprese edili emiliano-romagnole – commenta Adriano Maestri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – conferma la nostra volontà di essere al fianco delle imprese per accompagnarle nei processi necessari a traghettare il sistema imprenditoriale oltre la crisi e a guardare al futuro. L’intesa con Ance si inserisce in un contesto di iniziative che Intesa Sanpaolo, e qui sul nostro territorio le banche del Gruppo, sta portando avanti nei diversi comparti economici, con l’obiettivo prioritario di assicurare il credito al sistema produttivo, stimolandone al contempo lo sviluppo nelle attività necessarie per la ripresa. Il settore dell’edilizia, in questa fase fortemente colpito, è prioritario per riattivare i meccanismi della crescita.”
L’intesa raggiunta assume anche un particolare rilievo sul fronte della relazione tra la banca e l’impresa edile, determinante per un rapido rilancio del settore. Impegnandosi in una più approfondita conoscenza del business dell’impresa, dei suoi progetti di sviluppo e delle sue prospettive, si punta ad intervenire sul processo di valutazione dell’azienda: a tale scopo verrà costituito un tavolo di lavoro congiunto per rafforzare il dialogo imprese-banca-territorio e promuovere lo scambio di conoscenze e informazioni finalizzato alla comprensione e al miglioramento dei modelli di valutazione relativi alle operazioni in ambito edilizio.
Tra gli obiettivi dell’accordo vi è anche la valorizzazione delle specificità dei territori tramite il coinvolgimento delle strutture locali e l’individuazione di referenti territoriali.
10011-IlRestoDelCarlino_09_02_2013.pdfApri