“In un momento di già scarse risorse per il settore delle costruzioni, ANCE Emilia-Romagna esprime forte preoccupazione che quelle poche disponibili debbano essere impiegate per l’aumento del patrimonio pubblico e non per opere, come sembra possa accadere a Ravenna nel progetto sullo sviluppo del porto, che prevede al momento ingenti espropri” dichiara il presidente regionale dei costruttori edili, Giovanni Torri.
“Laddove ci sono delibere del CIPE risalenti ormai al 2012, che prevedono finanziamenti cospicui – in questo caso 60 milioni di euro per realizzare l’hub portuale di Ravenna – è fondamentale un tempestivo avvio dell’escavo dei fondali per adeguare e mantenere competitivo lo scalo, che è una delle principali infrastrutture della nostra regione. Attesi da lungo tempo, gli scavi garantirebbero una boccata di ossigeno per le aziende del nostro settore, già duramente provate dalla lunghissima congiuntura negativa”.
“ANCE Emilia-Romagna – conclude Torri – auspica quindi che tutte le risorse disponibili possano essere indirizzate a risolvere il problema principale, cioè l’approfondimento dei fondali, e a questo proposito confida che tutti i soggetti interessati e coinvolti possano intervenire in tempo utile per superare i vincoli e gli ostacoli impediscono di andare in questa direzione”.
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