Dopo una lunga pausa durata alcuni anni, è ripreso il percorso di approvazione del Piano regionale integrato dei trasporti che dovrebbe concludersi con l’approvazione definitiva a fine anno, dopo la fase della valutazione delle osservazioni e proposte che perverranno.
I riferimenti nei programmi comunitari del nuovo Prit 2025 sono la rete Transeuropea dei trasporti (Ten-T) mentre lo scenario nazionale è dato dal Sistema nazionale integrato dei Trasporti e dai Piani nazionali rispettivamente degli aeroporti; dei porti e della logistica; della rete ferroviaria nazionale e delle ciclovie turistiche.
Le opere infrastrutturali prioritarie indicate sono il nodo autostradale-tangenziale di Bologna, l’Autostrada regionale Cispadana che interconnetterà le autostrade A22 del Brennero e A13 Bologna-Padova e le autostrade A22 del Brennero e A15 della Cisa.
Questi corridoi autostradali includono come snodi principali:
La rete regionale e locale, fortemente sostenuta da ANCE Emilia-Romagna, riguarderà l’accessibilità alle grandi aree urbane e ai distretti industriali, così da garantire gli spostamenti di media distanza concentrandone i flussi su alcune direttrici principali.
Una particolare attenzione del PRIT 2025 è stata riservata al coordinamento con altri strumenti di pianificazione, come il Piano per la qualità dell’aria sulla gestione sostenibile delle città, il Piano energetico regionale, i Piani di Area vasta, i Piani urbani della mobilità sostenibile e i Piani urbani del traffico.
Tra gli obiettivi fissati al 2025 il Prit indica, tra gli altri, l’aumento del 20% della mobilità ciclabile negli spostamenti urbani, il passaggio dal 30 al 50% dei passeggeri dei servizi ferroviari, l’aumento del 10% dei passeggeri del trasporto pubblico locale su gomma, del 30% del trasporto di merci su ferrovia, del 20% delle immatricolazioni di auto elettriche, e un taglio del 10% della crescita del tasso di motorizzazione.